London bus

Gli autobus di Londra hanno cominciato ad essere alimentati con un biocarburante, denominato B20, composto per il 20% da olio di caffè, grazie alla collaborazione tra Shell, Argent Energy e bio-bean, un’azienda britannica specializzata nello sviluppo di combustibile e carburante derivato dai residui del caffè. L’utilizzo di questa miscela di olio minerale e olio di caffè non richiede modifiche ai motori dei bus e fornisce una soluzione energetica più pulita e sostenibile attraverso il riutilizzo di quelli che altrimenti sarebbero trattati come rifiuti, diminuendo le emissioni nocive in atmosfera.

Biocarburanti che utilizzano olio ricavato da scarti alimentari sono già utilizzati sui 9.500 autobus del trasporto pubblico londinese ma questa è la prima volta che si utilizzano scarti del caffè, che vengono raccolti da bio-bean presso grandi catene commerciali e fabbriche, essiccati e poi processati per l’estrazione dell’olio. Insieme al partner Argent Energy, questo olio viene poi trasformato in miscela di biocarburante B20.

Sinora, sono stati prodotti 6 mila litri di olio di caffè che, se utilizzati come miscela pura per la componente bio del carburante e mescolato con diesel per formare il B20, potrebbe aiutare ad alimentare l’equivalente di un autobus di Londra per un anno. Secondo i dati della British Coffee Association, nel Regno Unito si consumano circa 55 milioni di caffè al giorno, che equivalgono a quasi 21 miliardi l’anno. “Abbiamo iniziato nel Regno Unito, ma immaginate cosa potremmo fare in un Paese come l’Italia, che consuma più di 39 miliardi di tazze di caffè all’anno. Ripensando l’approccio ai rifiuti in ottica di economia circolare, possiamo creare città più smart e un futuro migliore per tutti”, afferma il fondatore di bio-bean, Arthur Kay.

© Riproduzione riservata

* Con Carta di credito (attraverso PayPal). Clicca qui

* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264

 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare 2017. Clicca qui

0 0 voti
Vota
2 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Sara
Sara
4 Dicembre 2017 13:17

Considerando quanto caffè si beve in Italia, nelle abitazioni private, bar e uffici, si potrebbe davvero proporre anche da noi l’uso di questo carburante alternativo.

Simone
Simone
Reply to  Sara
4 Dicembre 2017 16:50

Attenzione, a Londra l’80% dei caffè si beve presso 4 catene (Costa, Caffè nero, Starbuks, Pret a Manger), quindi i punti di raccolta sono semplici da individuare e forniscono grandi quantitativi di fondi di caffè. In Italia il consumo di espresso è infinitamente frammentato, ci sono bar ad ogni angolo e il consumo è alto anche in ambito privato, questo comporta un’alta responsabilizzazione del consumatore, aspetto assente nel progetto sopra-descritto, che rende complicato realizzare quello schema in Italia.