La FDA ha rinviato a data da definirsi l’entrata in vigore delle nuove etichette nutrizionali

La Food and Drug Administration statunitense (FDA) ha annunciato l’ intenzione di prorogare l’applicazione delle nuove norme sulle etichette nutrizionali, emanate nel maggio 2016. Le nuove etichette avrebbero dovuto essere adottate entro il 26 luglio 2018, ma i produttori con un volume annuo di vendite inferiore ai 10 milioni di dollari avrebbero avuto a disposizione un anno in più. Ora la FDA, che afferma di aver assunto la nuova decisione in seguito alle preoccupazioni manifestate dall’industria e da gruppi di consumatori, ha deciso di posticipare l’applicazione a una data ancora indefinita, in modo da poter fornire ai produttori una guida. La volontà dell’Agenzia è di dare più tempo all’industria e consentirle di contenere i costi, riducendo contemporaneamente anche il periodo di transizione, in cui i consumatori troveranno sul mercato le vecchie e le nuove etichette.

Soddisfazione per la proroga decisa dalla FDA è stata espressa dalla International Dairy Foods Association (IDFA), che rappresenta 525 aziende del settore lattiero caseario, perché in questo modo si potrà “essere sicuri che le informazioni delle etichette siano complete e accurate”. L’IDFA introduce un altro elemento, non presente nella comunicazione della FDA, dichiarando di sperare che la nuova scadenza che verrà decisa possa evitare la confusione e i costi aggiuntivi derivanti dal dover cambiare le etichette due volte: una per quanto riguarda gli aspetti nutrizionali e l’altra per l’indicazione degli alimenti e degli ingredienti geneticamente modificati, su cui sta lavorando il Dipartimento dell’Agricoltura. Le regole sull’etichettatura degli alimenti con Ogm dovrebbero essere emesse nel luglio 2018 e poi dovrà esserci un periodo per la loro adozione da parte dell’industria.

Le nuove etichette nutrizionali tengono conto dei cambiamenti nelle abitudini alimentari americane

I criteri delle nuove etichette nutrizionali statunitensi, innovativi rispetto a quelli di 22 anni fa, tengono conto dei cambiamenti avvenuti nei comportamenti alimentari tra il 1994 e oggi, e quindi sono state aggiornate le dimensioni delle porzioni, a cui i numeri dei vari ingredienti fanno riferimento. Eccetto le calorie, che vengono indicate solo con un numero e con maggiore evidenza, per gli altri ingredienti sulla confezione compare anche la percentuale relativa a una porzione, rispetto alla dose quotidiana consigliata, utilizzando come riferimento una dieta di 2.000 calorie giornaliere.

Tra le principali novità c’è l’indicazione degli zuccheri aggiunti, riferendosi ad una dose giornaliera di 50 grammi. Nel testo dovranno comparire anche le quantità di Vitamina D e di potassio (assunti in quantità insufficiente dalla media degli americani), mentre le Vitamine A e C potranno essere indicate su base volontaria, ma non saranno più obbligatorie. Le nuove etichette non faranno più riferimento alle generiche calorie derivate dai grassi, ma distingueranno i grassi saturi e trans, che aumentano il rischio di malattie cardiache, dagli oli e grassi polinsaturi, che riducono questo rischio.

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