allergie

Grazie alle nanotecnologie è disponibile un nuovo sistema di diagnosi delle allergie che si esegue contemporaneamente su 144 fonti  (alimenti, pollini, acari, epiteli, muffe, lattice, veleni di api e vespe, tessuti). Bastano  quattro ore e i risultati con le spiegazioni degli esperti vengono inviati online al paziente. Il nuovo sistema, denominato Faber, è stato sviluppato dall’Istituto di bioscienze e biorisorse del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibbr-Cnr) insieme a un gruppo di allergologi del Caam (Centri associati di allergologia molecolare), coordinato da Adriano Mari.

Il test utilizza una piccola quantità di siero della persona interessata e un supporto contenente 244 allergeni. Si tratta di 122 estratti, ciascuno dei quali contiene tutte le componenti allergeniche di una fonte (ad esempio, la pesca), e di 122 molecole allergeniche, cioè proteine purificate, a cui la persona può essere sensibile e possono essere presenti in più fonti (ad esempio, nella pesca ma anche in altri frutti). Tutti questi componenti sono analizzati simultaneamente. Il costo della prova si aggira sui 200 euro e al momento non è coperto dal Servizio sanitario nazionale. Il Fatto Alimentare ne ha parlato con Maria Antonietta Ciardiello, biochimica delle proteine e ricercatrice dell’Ibbr-Cnr.

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Faber è il sistema che in quattro ore permette di fare diagnosi di allergie valutando contemporaneamente 144 fonti allergeniche

Qual è la caratteristica del nuovo test in campo alimentare?

Gli allergeni alimentari su cui è possibile indagare sono 144 e permettono di analizzare la sensibilità di 89 cibi diversi, che includono frutta, verdura, cereali, carni, pesce, crostacei, semi (come arachidi e anacardi), uova e ben 7 tipi di latte (vacca, capra, pecora, bufalo, asino, cavallo e cammello). Faber offre la possibilità di valutare l’eventuale allergia al latte vaccino dei bambini o dei lattanti e, contemporaneamente, di verificare se esiste la possibilità di usare un sostituto. Lo stesso discorso vale per altri alimenti, come le uova, dove è possibile valutare la sensibilità verso quelle di gallina, tacchino, quaglia e oca.  I risultati dei test condotti su un numero elevato di persone potranno dare in futuro indicazioni sui cibi meno allergenici e sui sostituti. Se ad esempio si scopre che il latte di asina oppure di cammello è tollerato da molti allergici rispetto ad altri tipi di latte, questa indicazione potrebbe indirizzare la produzione.

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Con il test Faber è possibile indagare la sensibilità a 7 diversi tipi di latte animale

Qual è la diversità di Faber rispetto agli altri test?

Faber sintetizza  i vantaggi della tradizione e della modernità. Accanto ai tradizionali estratti (con le proteine di un determinato cibo) il sistema prende in esame anche le singole molecole allergeniche purificate, che forniscono tante informazioni in più. Consideriamo il caso della pesca. Il frutto contiene almeno 4 proteine allergeniche, la Ltp (Lipid transfer protein), la profilina, la taumatina e la peamacleina e le persone possono essere sensibili ad una o più composti. Se un individuo risulta positivo all’estratto di pesca vuol dire che è allergica al frutto, ma non sappiamo a quale componente. Scoprirlo permette di fare una diagnosi personalizzata, cioè avere indicazioni sui sintomi e anche sugli altri alimenti a cui  la persona potrebbe essere allergica. La sensibilità alla Ltp, per esempio, espone l’individuo a gravi rischi, come lo shock anafilattico, mentre quella alla profilina è meno preoccupante, perché causa sintomi meno gravi, generalmente localizzati in bocca.

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L’analisi consente di individuare anche possibili cross-reazioni, dovute alla presenza dello stesso allergene in alimenti diversi

Un’altra indicazione importante riguarda le possibili cross-reazioni che si hanno quando un allergene è presente in alimenti diversi. La Lipid transfer protein può essere all’interno di altri frutti come: albicocca, mela, gelso, kiwi, melograno, mandorla, nocciola. Poiché le Ltp sono molto simili tra loro, è possibile ipotizzare una cross-reazione (una persona allergica alla Ltp della pesca ha dei problemi anche quando la stessa sostanza è presente negli altri frutti). Anche se un cibo non è presente nel test, come è il caso del gelso, la persona positiva alla Ltp della pesca è considerata a rischio anche per il gelso. Queste informazioni sono preziose per il medico che potrà formulare una diagnosi più precisa e una dieta sicura.

Quali sono i vantaggi del test?

Faber prende in esame  244 allergeni e per fare l’analisi basta una piccola quantità di siero o plasma, perché la misurazione viene fatta su molecole di grandezza nano (un miliardesimo di milimetro) e questo consente di fare la prova anche su bambini molto piccoli. Questo aspetto è interessante perché adesso la maggior parte dei medici usa un test per ogni singolo allergene. Il metodo Faber poi rende il test indipendente dalle informazioni che fornisce il paziente, che non sempre è in grado di dare tutte le indicazioni utili. C’è stato un periodo in cui molte persone risultavano allergiche al pollo, nel senso che riferivano di aver mangiato pollo e di essere state male. I test con l’estratto di pollo, però, risultavano negativi e si faticava a capire l’origine del problema. Dopo molti test e verifiche, si è visto che la sensibilità di queste persone era nei confronti di un parassita dei pesci, l’anisakis, perché i polli venivano alimentati con mangimi contenenti pesce contaminato dal parassita, i cui allergeni rimanevano nella carne del pollo. Il vantaggio di Faber è di controllare tanti allergeni contemporaneamente, il che può far emergere informazioni su contaminanti a cui risulta difficile pensare.

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Testando contemporaneamente numerosi allergeni, Faber consente di fare molte diagnosi che prima rimanevano spesso irrisolte

Dove si può fare?

Il test è stato lanciato un anno fa ed è un sistema in evoluzione, per questo è probabile che gli attuali 244 allergeni aumentino. Anche la rete dei posti in cui poter effettuare il test si sta espandendo rapidamente: in pochi mesi si è diffuso in 26 paesi. I prelievi vengono fatti nei laboratori della rete, poi i campioni vengono inviati al Sermolab di Latina, dove ci sono persone che analizzano i risultati. Un’altra caratteristica  è che i risultati del test possono essere visualizzati via web, in formato interattivo (Cdrs), dove la persona trova informazioni sulle proprie allergie, continuamente aggiornate sulla base delle nuove ricerche scientifiche perché il sistema è collegato ad alcune banche dati come Allergome. Se una persona è risultata sensibile a una determinata molecola e successivamente si scopre che quella molecola, o una simile, si trova anche in un altro alimento, la persona troverà quest’ informazione nel suo referto interattivo.

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