insalata verde romana tagliere

borsa-sacchetto-busta-lattuga-insalataNegli Stati Uniti è in corso un’epidemia di Escherichia coli (E. coli), la cui origine è stata identificata nella lattuga romana coltivata nella regione di Yuma, in Arizona, che rifornisce gli Usa di questa insalata nel periodo invernale. Le prime persone colpite da disturbi gastrointestinali legati a questo focolaio sono state registrate nel New Jersey a metà marzo e da allora il numero è salito sino a raggiungere 98 persone, 46 delle quali sono state ricoverate in ospedale, in 22 Stati Usa. Il bilancio è ancora provvisorio, perché passano due-tre settimane tra quando una persona si ammala e quando il caso viene segnalato ai Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC), che monitorano la situazione insieme alla Food and Drug Administration (FDA).

Sinora è stata identificata una sola azienda agricola da cui proveniva la lattuga romana contaminata, quella che ha fatto ammalare diversi detenuti in una carcere dell’Alaska, ma anche in questo caso le autorità non sono in grado di dire in quale fase della catena di approvvigionamento (coltivazione, raccolta, imballaggio, distribuzione) sia avvenuta la contaminazione.

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I sintomi più frequenti causati dall’Escherichia coli sono crampi allo stomaco, vomito e diarrea sanguinolenta

I sintomi più frequenti dell’infezione provocata dal batterio E. coli sono forti crampi allo stomaco, vomito e diarrea sanguinolenta. La maggior parte delle persone migliora entro 5-7 giorni. Alcune infezioni sono molto lievi, ma altre sono gravi o addirittura pericolose per la vita. Dieci persone ricoverate hanno sviluppato la sindrome emolitica uremica, un tipo di insufficienza renale, ma non è stato segnalato alcun decesso.

La FDA raccomanda ai consumatori di informarsi sulla provenienza della lattuga romana, evitando quella proveniente dalla regione di Yuma. Se non è possibile identificare la provenienza, il consiglio è di non comprarla e di non mangiarla. 

Quella in corso è l’epidemia di E. coli più grave dal 2006, quando la fonte d’infezione furono gli spinaci, con 238 persone colpite e cinque morti in diversi Stati Usa.

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