A 42 anni dalla sua pubblicazione originale, che risale al 1975, arriva finalmente la traduzione italiana del libro “La dieta mediterranea. Come mangiare bene e stare bene” di Ancel e Margaret Keys, scienziati (lui fisiologo, lei chimica) americani. Nel libro, in cui per la prima volta è stato usato il termine “dieta mediterranea”, vengono descritte e codificate le caratteristiche fondamentali che accomunano i regimi alimentari tradizionali dei paesi che si affacciano sul Mar Mediterraneo, dalle coste della Spagna alle isole greche, passando per il Sud Italia. Proprio in una piccola cittadina del nostro Paese, Pioppi, nel Cilento, i coniugi Keys si trasferirono nel 1962 e vi vissero per decenni.

Il libro descrive il mondo mediterraneo e le sue caratteristiche alimentari, dedicando interi capitoli agli ingredienti e agli alimenti tipici della dieta di questi paesi, dall’olio di oliva allo yogurt, fino alle erbe aromatiche. Nel libro, pubblicato originariamente per far conoscere agli americani una dieta molto diversa da quella nord-americana, sono contenute anche numerose ricette di piatti tradizionali italiani, spagnoli, francesi e greci, a base di cereali, verdura, legumi, pesce e olio di oliva.

Nel volume vengono anche raccontati gli studi condotti da Ancel Keys in diversi paesi d’Europa e del mondo per confrontare gli effetti sulla salute di diversi regimi alimentari. Si tratta del famoso – e oggi controverso – Seven Countries Study, in cui era stata osservata una correlazione tra mortalità cardiaca e colesterolo (un legame da tempo dibattuto).

La dieta mediterranea. Come mangiare bene e stare bene.” di Ancel e Margaret Keys. ISBN: 9788884994738. Pagine 592. SlowFood Editore

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Mario
Mario
17 Febbraio 2018 17:06

Non ho letto il libro. Ma,fanciullo, ho vissuto, anni “40 -“50, per così dire la dieta mediterranea. Mi chiedo: d’accordo , il pesce di venerdì o nel corso della settimana in inverno, la carne di domenica, ma chi oggi mangerebbe la pasta con la cipolla, o con la zucchina lunga, o con i cavolfiori? Ed allora si faceva cuocere tutto insieme. E chi, di sera andrebbe a cena con un piatto di verdura bollita, insieme al suo brodo ed ad un buon cucchiaio di olio di oliva? Nessuno! Eppure , non riuscite ad immaginare il buon sapore di un piatto di borragine, o di cavoli, o di cicoria con una gustosa fetta di pane di casa, profumato e saporito. Non le porcherie di farina di gesso odierna. Ed un piatto di fave o di ceci o di lenticchie? Immancabile, poi, la pasta col pomodoro. A volte si faceva coi pomidoro grossi, tagliati a metà e poi fritti e subito sulla pasta. una magnificenza condita con caciocavallo ragusano. Ed i ravioli ripieni di ricotta, conditi con stratto di pomidoro (asciugato al sole) cotto con pezzi di maiale?Si, ripeto, dieta mediterranea, ma “corretta” ad uso dei moderni. La nostra originale, non certo interamente descritta in poche parole, non l’accetterebbe nessuno.