Vegetarian dinner
La dieta vegetariana è quella che renderebbe possibili 450 scenari su 500 analizzati per “salvare” le foreste

Nel 2050, quando saremo nove miliardi di persone, sarà possibile un mondo in cui ci si alimenta a “deforestazione zero”? Alcuni ricercatori del Global Institute of Social Ecology di Vienna hanno condotto uno studio, pubblicato da Nature Communications, in cui hanno valutato 500 differenti scenari alimentari, considerando anche i progressi tecnologici, le modifiche ai sistemi agricoli e i cambiamenti dei modelli di consumo. Il 60% degli scenari, che si basano su strategie differenti, si è rivelato compatibile. Il cambiamento più influente risulta essere quello delle diete, prima ancora della rendita delle coltivazioni e dell’espansione dei terreni coltivabili.

Come riferisce Food Navigator, una dieta senza carne renderebbe praticabili 450 dei 500 scenari considerati. Un forte consumo di carne, invece, riduce a 75 gli scenari in grado di sfamare tutti senza ulteriore deforestazione, pagando però altri prezzi ambientali. Infatti, se le diete attualmente prevalenti nel mondo occidentale fossero adottate globalmente, questo richiederebbe un massiccio aumento del rendimento delle terre coltivate e una forte espansione dell’agricoltura su terreni attualmente adibiti a pascolo. Lo scenario mediano, cioè quello che considera il mantenimento della situazione alimentare attuale, renderebbe compatibili con l’obiettivo della “deforestazione zero” i due terzi delle opzioni considerate.

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Se nel 2050 l’intera la popolazione mondiale diventasse vegana, tutti i 500 scenari sarebbero fattibili

In sintesi, se nel 2050 l’intera la popolazione mondiale diventasse vegana, tutti i 500 scenari sarebbero fattibili, per di più riducendo l’attuale rendimento ed espansione dei terreni coltivati, rispetto al 2000. In una prospettiva di dieta vegetariana, risulterebbe fattibile il 94% degli scenari. Se venissero mantenute le diete attuali o tutti adottassero una dieta occidentale, nel 2050 sarà necessario il 52% in più di terreni agricoli.

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Carmelo
Carmelo
13 Maggio 2016 13:15

Controllo delle nascite no eh?

fabrizio quaranta
fabrizio quaranta
Reply to  Carmelo
16 Maggio 2016 18:05

Carmelo, Grandissimo ma ormai solo, anzi siamo in 2, vah!

Ambra Ursina
Ambra Ursina
Reply to  Carmelo
19 Maggio 2016 13:03

Tre , con me . Ma non siamo soli : c’e’ da anni chi si batte contro la censura dell’ argomento ( soprattutto i Radicali , recente la loro campagna ‘rientro dolce’ ) . Purtroppo in Italia NON se ne puo’ parlare pubblicamente , punto . E fuori Italia ? Pensate che nell’ Islam e’ peccato anche solo pensare alla programmazione della famiglia !

Sonia Magagnotto
Sonia Magagnotto
Reply to  Carmelo
23 Maggio 2016 21:42

quattro. Mi solleva non essere sola con queste idee

Boh
Boh
15 Maggio 2016 21:24

Ogni luogo ha la sua cultura gastronomica frutto di millenni di adattamento, la quale è già stata rovinata dal mondialismo e dall’americanismo, ci manca solo la gastronomia unica.

Ambra Ursina
Ambra Ursina
Reply to  Boh
19 Maggio 2016 13:05

Ci sono loghi dove la ‘cultura gastronomica’ e’ : morire di fame. Bisognera’ pur fare qualcosa …

Carla
Carla
20 Maggio 2016 11:29

Il contenimento della popolazione vale solo per gli animali non umani che vengono uccisi legalmente perchè nel loro caso, la sovrapopolazione distrugge l’habitat e l’equilibrio tra le altre speci.
La sovrapopolazione dell’animale umano, in quanto padrone del mondo, non provoca nessuna distruzione irreversibile dell’habitat e quindi non deve assolutamente essere regolata anche a costo di arrivare alla sua estinzione per mancanza di risorse della natura dovuta alla distruzione da lui messa in atto.
Naturalmente l’animale umano è homo sapiens!