Negozio di disossamento della carne. Macellaio. Macellai tagliano carne di maiale. Linea di produzione di prelibatezze a base di salsiccia.

Il 21 febbraio il Consiglio Agricoltura ha approvato la proposta di regolamento relativa all’informazione al consumatore sui prodotti alimentari. Il documento prevede l’estensione alle carni suine, ovine, caprine e avicole dell’obbligo di indicare in etichetta il paese d’origine, come già si fa per carni bovine (come già previsto dai reg. CE n. 1760, 1825/00). «I cittadini europei potranno finalmente conoscere la provenienza di tutte le carni che consumano», ha commentato Paolo De Castro, presidente della Commissione agricoltura del Parlamento Europeo. La posizione comune verrà ora trasmessa al Parlamento europeo per la seconda lettura, prevista nella sessione plenaria di luglio a Strasburgo.

Ilfattoalimentare.it ha seguito l’intero corso dei negoziati tra i Governi dei 27 Stati membri, fino all’accordo politico raggiunto il 7 dicembre scorso. La posizione comune sulla proposta di regolamento è stata approvata il 21 febbraio ed è sostanzialmente identica al testo concordato a dicembre.

L’origine è solo uno dei molti elementi considerati in un progetto di ampia portata che vuole uniformare le etichette, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari. Le modalità per l’indicazione d’origine per le carni verranno definite entro 2 anni.

Il progetto di estendere l’origine ad altri alimenti va avanti: tanto che i governi degli Stati membri hanno chiesto di affidare alla Commissione europea apposite valutazioni d’impatto per comprendere l’opportunità di introdurre l’indicazione obbligatoria d’origine per: latte, alimenti non trasformati, prodotti mono-ingrediente, latte nei prodotti lattiero-caseari, carne nella preparazione di altri prodotti, ingredienti primari (>50% dell’alimento finale).

In più, secondo il Consiglio, quando l’etichetta riporterà l’origine di un ingrediente secondario si dovrebbe indicare anche la provenienza di quello primario (specificando che l’ingrediente principale ha un’origine diversa).

«Il Consiglio non ha recepito l’obbligo d’indicare in etichetta la provenienza per tutti i prodotti agricoli proposto dalla Commissione agricoltura e recepito dall’aula di Strasburgo, ma la battaglia continuerà in seconda lettura – ha assicurato Paolo De Castro – dove ripresenteremo gli emendamenti sull’etichettatura obbligatoria approvati dall’aula del Parlamento europeo».

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