Con riferimento alla notizia “Boom Integratori: servono davvero? Il parere di Fabio Galvano dell’Università di Catania” pubblicata sul vostro sito il 28 gennaio scorso, AIIPA (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari) – Area Integratori alimentari desidera fare alcune precisazioni.

Innanzitutto l’immagine del consumatore di integratori alimentari trasmessa dall’articolo non corrisponde al vero. Le ricerche ci confermano che il consumatore di integratori è evoluto, colto, nelle fasce d’età 45-54 e 55-69, con comportamenti alimentari corretti e uno stile di vita avanzato1. Quindi il consumo di integratori non rappresenta una scorciatoia o un alibi ad abitudini alimentari sbagliate.

Per quanto riguarda l’opportunità di ricorso al medico per l’assunzione degli integratori, va ricordato che essi sono alimenti ed è garantita la loro sicurezza d’uso alle dosi consigliate.

Giovanni Scapagnini, Biochimico Clinico dell’Università del Molise e membro Direttivo SINUT, commenta: «Gli integratori rappresentano una tipologia di alimenti del tutto particolare destinata ad integrare la comune dieta (Decreto legislativo 21.05 2004, n. 169) e costituiscono una fonte concentrata di sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico in grado di favorire lo stato di benessere dell’organismo. La capacità di alcuni integratori di interferire positivamente con il nostro stato di salute è stato ampiamente verificato a più livelli, e quindi recepito non solo dal consumatore finale ma anche dalla classe medica. Un esempio significativo è costituito dagli acidi grassi polinsaturi omega3 a catena lunga (EPA e DHA) derivati da fonti marine come pesce, alghe e krill. Su questi nutrienti si è già espressa favorevolmente l’EFSA (European Food Safety Authority), che sta valutando le indicazioni degli integratori alimentari e dei cibi funzionali. Basandosi su studi clinici randomizzati e in doppio cieco (cioè usando standard usati per validare i farmaci) il comitato scientifico dell’EFSA ha riscontrato una relazione di causa effetto tra assunzione di omega3 e mantenimento delle normali funzioni cardiache (250 mg die), del mantenimento dei fisiologici livelli ematici di trigliceridi (2g die) e dei normali livelli di pressione arteriosa (3g die). Per il DHA è poi stata riconosciuta dall’EFSA l’indicazione di mantenimento delle funzioni visive e cerebrali (250 mg die), cosa abbastanza scontata, visto che 1/6 del peso del nostro cervello è costituito da questa sostanza. Si tratta di dosaggi difficilmente ottenibili a tavola, visto che non mangiamo alghe e che normalmente il pesce si limita a due – tre porzioni settimanali».

Mariuccia Bucci, dermatologa e vicepresidente ISPLAD (International Italian Society of Plastic-Aesthetic and Oncologic Dermatology), a proposito dell’allarme sulle possibili correlazioni tra assunzione di betacarotene e aumentato rischio di insorgenza dei tumori polmonari e di carcinoma squamoso della pelle, sottolinea: «Spesso gli studi lanciano allarmi che poi si rivelano privi di fondamento; quello lanciato da JAMA nel 2007 sul presunto incremento di mortalità legato all’assunzione di antiossidanti venne confutato, anche sotto il profilo tecnico e metodologico; gli studi considerati avevano utilizzato dosaggi di beta-carotene maggiori di ben 10 volte l’RDA raccomandata ed erano stati somministrati a fumatori, persone quindi già ad alto rischio di tumore polmonare. Questi risultati vennero ulteriormente contraddetti da successivi studi che hanno evidenziato un ruolo positivo del beta-carotene nel contrastare lo sviluppo di tumori, specialmente di origine epiteliale».

Anna Paonessa, Responsabile Area Integratori alimentari e prodotti dietetici di AIIPA

  1. (Astra Ricerche, maggio 2010, su un campione di oltre 1000 intervistati rappresentativo della popolazione italiana nella fascia d’età 25-64 anni)

 

RISPONDE FABIO GALVANO, Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università degli Studi di Catania

Con riferimento alla lettera dell’AIIPA che riporta affermazioni del Prof. Scapagnini e della dr.ssa Bucci preciso che:

1. Quanto affermato dal Prof. Scapagnini corrisponde al vero ma non è in contraddizione con quanto da me affermato.

2. Non posso ovviamente entrare nel merito dell’attendibilità del sondaggio sul livello socio-culturale del consumatore di integratori, anche se sarei curioso di sapere da chi è stato commissionato. Mi limito a constatare che un soggetto (quale quello che emerge dal sondaggio come il consumatore tipo di integratori) che ha “comportamenti alimentari corretti e uno stile di vita avanzato” è proprio quello che, paradossalmente, meno di chiunque altro avrebbe bisogno di un’integrazione
alimentare. Al contempo sarei curioso di conoscere quali siano stati i criteri adottati dai responsabili del sondaggio nella definizione di “Comportamenti alimentari corretti”, dato che nessuna Linea Guida nazionale o internazionale, inserisce tra i comportamenti alimentari corretti la regolare assunzione di integratori.

3. La Dr.ssa Bucci estende non correttamente i benefici, reali, del betacarotene contenuto negli alimenti a quelli, non reali, del betacarotene da integratori. Al
riguardo segue una serie, non esaustiva, di recenti Revisioni Sistematiche e Metanalisi che, come certamente la dr.ssa Bucci saprà, costituiscono il massimo
livello di evidenza scientifica e che evidenziano come gli integratori antiossidanti o aumentano il rischio di tumore o, nel migliore dei casi, non hanno alcun effetto.

Fabio Galvano

1. Bjelakovic G et al. Cochrane Database Syst Rev. 2008 Jul 16;(3):CD004183. [Antioxidant supplements for preventing gastrointestinal cancers.] CONCLUSIONI:  Non
vi è evidenza che gli integratori antiossidanti (contenenti beta-carotene, vitamina A, vitamina C, vitamina E e selenio) possano ridurre il rischio tumori gastrointestinali. Al contrario, sembra che possano aumentare la mortalità.

2. Gallicchio L et al. Am J Clin Nutr. 2008 Aug;88(2):372-83. [Carotenoids and the risk of developing lung cancer: a systematic review.] CONCLUSIONI: L’integrazione di
beta-Carotene non è associata con un calo del rischio di sviluppare tumore del polmone.

3. Rodrigues MJ, et al. Bull Cancer. 2009 Jun;96(6):677-84. [Role of antioxidant complements and supplements in oncology in addition to an equilibrate regimen: a
systematic review] CONCLUSIONI: In mancanza di prove effettive e in presenza di un aumento potenziale del rischio l’integrazione profilattica con gli antiossidanti NON
può essere raccomandata. Una dieta variata  a base di frutta e vegetali rimane la migliore strategia per la prevenzione dei tumori.

4. Bardia A,  et al. Mayo Clin Proc. 2008 Jan;83(1):23-34. [Efficacy of antioxidant supplementation in reducing primary cancer incidence and mortality: systematic
review and meta-analysis.] CONCLUSIONI: L’integrazione di beta-carotene sembra aumentare l’incidenza e la mortalità di tumore polmonare tra i fumatori, mentre la
Vitamina E non ha alcun effetto.

5. Bjelakovic G, et al. Aliment Pharmacol Ther. 2006 Jul 15;24(2):281-91. [Meta-analysis: antioxidant supplements for primary and secondary prevention of
colorectal adenoma.] CONCLUSIONI: Non ci sono evidenze che supportino l’impiego di integratori antiossidanti nella prevenzione primaria e secondari dell’adenoma
colo-rettale.

6. Asgari MM, et al. Arch Dermatol. 2009 Aug;145(8):879-82. Antioxidant supplementation and risk of incident melanomas: results of a large prospective
cohort study. CONCLUSIONI: Gli integratori di antiossidanti sembrano non aumentare il rischio di melanoma.