L’Autorità per la sicurezza  alimentare europea ha concluso un lavoro iniziato tre anni fa sulle diciture presenti nelle etichette dei prodotti alimentari. Gli esperti hanno esaminato 2.758 indicazioni e hanno bocciato l’80% delle scritte, perchè non esistono studi seri in grado di validare i vantaggi per la salute.
I giudizi positivi hanno interessato:
–  vitamine e sali minerali;
–   fibre dietetiche specifiche relative al controllo della glicemia, al colesterolo nel sangue e alla gestione del peso corporeo;
–  la presenza di fermenti lattici vivi e la digestione del lattosio;
–  gli effetti antiossidanti dei polifenoli nell’olio di oliva;
–  le noci e il miglioramento della funzione dei vasi sanguigni;
–  i pasti sostitutivi e il controllo del peso;
–  gli acidi grassi e la funzionalità cardiaca;
–  il ruolo di una gamma di prodotti sostitutivi dello zucchero (come il sorbitolo e lo xilitolo) nel mantenere la mineralizzazione dei denti o abbassare l’aumento dei livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti;
– la funzione di certe bevande contenenti carboidrati-elettroliti ecreatina in funzione delle prestazioni sportive.

Gli esperti dell’Efsa  hanno espresso pareri sfavorevoli  nella maggior parte dei casi per la  mancanza di  dati scientifici  seri. Le bocciature sono state giustificate il più delle volte dalla mancanza di :
–  informazioni necessarie per  individuare la sostanza attiva (per esempio l’indicazione di “probiotici” o di “fibre alimentari”  generiche senza specificare la tipologia o la specie);
–  prove scientifiche in grado di dimostrare il beneficio per il mantenimento o il miglioramento delle funzioni corporee (per esempio “proprietà antiossidanti” e indicazioni per “eliminazione dell’acqua” per via renale);
  –  indicazioni precise sui vantaggi per la salute  (ad esempio termini come “energia” e “vitalità”, o frasi sulla salute delle donne o l’energia mentale);
   –  studi sull’uomo con misurazioni affidabili  relative al beneficio per la salute;
   – indicazioni precise riferite a categorie alimentari come “frutta e verdura” e “prodotti lattiero-caseari”

Nello svolgere il avoro l’Efsa ha riunito le 4.637 richieste, spedite dalle aziende tra il mese di luglio 2008 e il marzo 2010, in 2.758 dossier e ha formulato i giudizi in diversi documenti pubblicati secondo il calendario indicato nello schema (vedi sotto). Per correttezza va detto che in questi tre anni 331 indicazioni sono state ritirate dalle aziende. Ci sono ancora  1 548 indicazioni su “prodotti botanici” inevase perchè si attendono  le considerazioni su come procedere. Si tratta di un bilancio pesante che dorebbe fare riflettere sulle modalità pressapochiste adottate da molte imprese per indicare finti vantaggi salutistici e ingannare i consumatori.
Roberto La Pira

Calendario della pubblicazione delle valutazioni EFSA nel settore:

    1° ottobre 2009, 521 indicazioni sulla salute, trattate in 94 pareri
    25 febbraio 2010, 416 indicazioni sulla salute, trattate in 31 pareri
    19 ottobre 2010, 808 indicazioni sulla salute, trattate in 75 pareri
    8 aprile 2011, 442 indicazioni sulla salute, trattate in 63 pareri
    30 giugno 2011, 536 indicazioni sulla salute, trattate in 73 pareri
    28 luglio 2011, 35 indicazioni sulla salute, trattate in 5 pareri

(1) Le indicazioni “funzionali generiche” definite all’articolo 13, paragrafo 1, del regolamento (CE) n. 1924/2006 relativo alle indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari comprendono: il ruolo di una sostanza nutritiva o di altro tipo per la crescita, lo sviluppo e le funzioni dell’organismo; funzioni psicologiche e comportamentali; il dimagrimento o il controllo del peso oppure la riduzione dello stimolo della fame o un maggiore senso di sazietà o la riduzione dell’energia apportata dal regime alimentare. Queste indicazioni non comprendono quelle che si riferiscono allo sviluppo e alla salute dei bambini o alla riduzione del rischio di malattia, trattate all’art. 14 del regolamento.

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