Frutti di bosco surgelati in una cocotte

L’Assessorato alla sanità della provincia autonoma di Bolzano ha disposto il ritiro dal commercio del prodotto alimentare “Misto bosco surgelato – Bosco Buono” per presenza del virus dell’epatite A. Si tratta della confezione da 450 grammi di frutti di bosco surgelati, lotto 13015, con un termine minimo di conservazione del 12/2014 confezionato dalla ditta Green Ice SpA via Roma 5/7 Ponte Crenna (PV).

Il Ministero della Salute nel frattempo ha attivato il Sistema di allerta europeo diffondendo la notizia in rete. Risulta infatti che i frutti di bosco confezionati in Italia sono preparati con materia prima proveniente da Bulgaria, Polonia, Serbia e Canada. Sono attualmente in corso le indagini per il sequenziamento del virus per verificare la possibile origine della contaminazione. Chi ha acquistato il prodotto con il numero di lotto sopra indicato è invitato a non consumarlo in via precauzionale.frutti bosco coronavirus

Il problema, come abbiamo riferito pochi giorni fa nell’intervista che Agnese Codignola ha realizzato alla responsabile dell’Istituto superiore di sanità Anna Rita Ciccaglione che si occupa della vicenda, è tutt’altro che risolto.

Gli altri prodotti richiamati

Secondo quanto riferito da Il Salvagente il 17 maggio è partito un’allerta comunitaria dall’Italia per una cheesecake guarnita con “misto di frutti di bosco”, in confezione da 200 grammi, e prodotta dall’azienda Asiago Food Spa di Padova. Il lotto ritirato dal commercio riporta il codice L13036, con scadenza 02/2015. Le autorità sanitarie lo hanno già ritirato dal mercato, ma alcune confezioni erano state già vendute.

La catena di supermercati Coop dopo avere condotto analisi specifiche presso laboratori specializzati ha ritirato oggi dagli scaffali le confezioni di  frutti di bosco misto congelati della ditta Boscoreale, corrispondente al lotto L13036. Un altro prodotto, sempre frutti di bosco congelati, è stato ritirato ma solo per precauzione. Coop riferisce anche di  avere sospeso temporaneamente l’utilizzo di frutti di bosco nelle torte preparate dai laboratori di pasticceria situati all’interno degli ipermercati. Nessun problema invece per le torte surgelate a marchio Coop, che sono state controllate e risultano esenti da virus.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos

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silvia carli
silvia carli
12 Giugno 2013 15:23

In relazione all’articolo qui pubblicato, vorremmo dare una informativa più ampia al consumatore circa la presenza del virus Hav nei prodotti frutti di bosco surgelati. Come già riportato correttamente nel vostro articolo il virus è stato riscontrato in una sola busta di un solo lotto di prodotto Mistobosco Boscobuono, il lotto 13015 con temine minimo di conservazione 12/2014. Il lotto in questione è stato ritirato dal mercato.
Tutte le altre analisi compiute sia dalla Struttura Sanitaria Pubblica, sia le controanalisi fatte autonomamente dalla nostra azienda su questo e su gli altri lotti risultano al momento negativi per la presenza del virus e totalmente conformi a quanto indicato dalla legge.
Ci teniamo a segnalare il fatto che non era mai accaduto in passato che venisse rilevata la presenza del virus epatite A nei frutti di bosco surgelati, e non era un fatto prevedibile. Tutta l’analisi microbiologica eseguita su tutta la nostra produzione è sempre stata controllata e nei limiti di legge.
Green Ice è un’azienda presente sul mercato da oltre quarant’anni, dato che ha incorporato Lazzati spa la prima azienda a distribuire frutta surgelata sul mercato italiano sin dagli anni ’60. In tutti questi anni non ci è mai accaduto nulla di simile e ora siamo assolutamente dispiaciuti per quanto è successo. Tutti i nostri prodotti sono da sempre oggetto di accurati controlli ed analisi chimiche (residui di fitofarmaci, metalli pesanti, radioattività), analisi microbiologiche e ricerca di microrganismi patogeni e micologiche.
L’azienda è certificata per il sistema controllo qualità e i controlli haccp sono sempre risultati regolari e conformi alla normativa vigente.
In seguito a quanto accaduto e per aumentare la tutela verso il consumatore finale abbiamo attivato procedure di controllo supplementari e la merce che d’ora in avanti verrà venduta ai distributori sarà corredata da analisi conformi.
Invitiamo comunque i consumatori a controllare sempre il lotto riportato sulla busta del surgelato. Se dovesse essere presente la dicitura L.13015 il consumatore potrà riportare il prodotto ai punti d’acquisto e verrà da noi rimborsato.

Rimaniamo a disposizione per qualsiasi informazione supplementare potesse essere utile.
Green Ice spa

dave
dave
Reply to  silvia carli
13 Giugno 2013 16:23

Vedere aziende che rispondono, chiedono scusa e provvedono a rinforzare i controlli quando capitano inconvenienti simili, rende onore sia al lavoro di chi controlla sia alla serietà di chi incappa nel disguido e non si nasconde dietro un dito. Complimenti

Nicola
Nicola
26 Giugno 2013 12:45

e se il consumatore per avere subito l’infezione con conseguente manifestazione di epatite A, deve perdere un esame universitario importante ed aspettare un anno per rifarlo, una partenza per un master di 3 mesi da effettuarsi all’estero ed avere dovuto anticipare spese per soggiorno, viaggio aereo, ecc. ecc. e deve annullarlo perdendo tutto….basta il rimborso di quanto speso per l’acquisto di una confezione di frutti bosco….??